domenica 27 giugno 2010

Voglio. Voglio uscire. Voglio finire questi merda di esami. Voglio una casa e voglio un mare. Voglio andare al mare. Voglio tanti vestiti nuovi. Voglio il mio mac. Voglio un caffè shackerato. Voglio lei. Voglio quella canon da urlo. Voglio tante matite colorate. Voglio una vacanza. Un viaggio. Tante foto nuove. Voglio un bel surfista californiano. Voglio uscire. Ho bisogno di uscire. Voglio la mia estate. La mia lunga estate con la mia bella dolly. Voglio scoparti. Voglio amare. Ma non so cosa. Ma non so chi. Voglio tornare a ballare. Voglio cantare. Voglio tanto braulio e vodka alla menta. Socchiudere gli occhi. Sono lì.

martedì 15 giugno 2010

Fa così strano che sia lo stesso tavolo. Fa strano che io faccia fatica a sovrapporti. Ad accantonarti ci sono riuscita ma perchè non te ne vai?

mercoledì 9 giugno 2010

proprio. Non ho voglia di fare U N C A Z Z O . Come la stragrande maggioranza degli studenti "terminali" (oh oh, che parola inquietante, terminali..) non ho ancora scritto mezza parola della mia fantastica tesina.
La faccenda della tesina inizia con l'inizio della quinta (o della quarta, per quegli zotici scorsati del tradizionale) (sì, noi dello sperimentale siamo piuttosto razzisti nei loro confronti). I prof iniziano dal primo secondo in cui metti piede in aula: QUEST'ANNO AVETE GLI ESAMI. Non hai nemmeno il tempo di realizzare che questa volta sei concretamente vicino alla fine (e soprattutto all'ultima lezione di Educazione Fisica)che ti fanno già venire l'ansia per la maturità. Ed è così per tutto l'anno: è la loro ossessione, ne parlano quasi più di noi. Tu sei lì, con l'agitazione, con il nodo in gola, che cerchi di non pensarci troppo, ed eccoli, gli avvoltoi, "ricordati che devi morire!". No ma grazie, davvero. Come se già non ci pensassi a sufficienza.
Come se non bastasse, quando sei in quinta, c'è SEMPRE ualcuno che puntualmente ti ricorda, in qualsiasi luogo e momento, il massacro a cui stai per andare incontro.

"Oh ma ciao, ma è 'na cifra che non ti vedo!"
"Eh, sì, ho avuto un pò da fare"
"Ma tu adesso che classe fai?"
"sono in quinta"
"Oh hai gli esami!"

Sì. Grazie. Lo so. Già in seicento mi hanno fatto la stessa domanda.

Non avrai mai scampo: amici nuovi, amici vecchi, cugini, cene di famiglia, vicini di casa, amici della nonna della zia, betonega del paese.
Così tu, povero studente della quinta, ormai sei travolto dal turbinio, e non ti resta altro da fare che lasciarti trascinare. E le reazioni, sempre e comunque esasperate, vanno dalla secchioncella che ha già scritto cento pagine di tesina prima ancora di aver finito di spiegarti tutti i collegamenti, alle rassegnate che sono già nella concezione di un sesto anno di liceo, e quelle che, come me, procedono tranquille verso il patibolo, tra recuperi dell'ultima settimana e argomenti mai studiati in tutto l'anno, ma che tu sai che, siccome la sfiga ti segue SEMPRE, soprattutto nei momenti di difficoltà, sicuramente ti chiederanno.

'non chiedermi il divisionismo, non chiedermi il divisionismo?
"Bertelli, mi sai dire il collegamento che ha la pittura futurista con il DIVISIONISMO"

Eccola.

Dunque saranno giorni duri. Soprattutto per tutte quelle come me che "dai, adesso studio seriamen..zzz...". I seguaci del coma profondo. Ma non lo faccio mica apposta, è un problema di concentrazione, suvvia.
D'altronde chi è che ha voglia di studiare per gli esami? é come dire "chi è che ha voglia di lavare i piatti?". Nessuno, quindi alla fine li lavi sempre TU.
Devo dire comunque che la mia tesina è parecchio fica. O perlomeno per come me la sono figurata, visto che ancora non è stata partorita nemmeno mezza sillaba. Porto il burlesque legato al rapporto della donna con il proprio corpo. In pratica più o meno sarà così. Breve storia del burlesque: Vaudeville, Cabaret (e qui ci schiaffo Toulouse Lautrec), ecc, fino ad arrivare ai giorni nostri. Mi concentro di più sul neoburlesque legato alla figura della pinup, all'ironia e alla satira, e al fatto che sia tornato in voga. La donna di oggi cerca una figura sensuale ed erotica non volgare e il neoburlesque ha saputo dare una risposta a tutto questo. Il Burlesque è tipico per questa sua eterogeneità della figura femminile, accettata e considerata in ogni sua forma, e soprattutto non stereotipata, e qui subentra il rapporto della donna con il proprio corpo, l'ideale dei media di magrezza e falsa perfezione, i disturbi alimentari e la scossa che un feomeno come il Burlesque sta dando a questo sistema esclusivita che vede al centro l'oggettizzazione del corpo femminile. Qualcosa si sta muovendo.

Sì, verrà una cosa fica, se avrò voglia di renderla tale.



Sabato. Io, la mia nazi-bratz-heidi-fescion-punk, e tanti fustacchioni ubriachi.
Da brava telefilm-dipendente quale sono, mi appresto alla visione di nientedimeno che L'ULTIMA PUNTATA DI LOST. E voi direte "embè, Lost è finito da due settimane!" e in effetti i (purtroppo pochi) seguaci di Lost facenti parte della mia cerchia di amici mi hanno già sgridata malamente, "maccome, non hai ncora visto la fine?!". No, occhei? Io non l'ho ancora vista la fine, cazzo!

domenica 6 giugno 2010

in questo momento sono in uno stato profondamente confusionale perchè perchèèèèè perchèèèèè A NOVEMBRE GORILLAZ A MILANO OMMIODDIO OMMIODDIO OMMIODDIO!!!

sabato 5 giugno 2010

Oh. Ho finito la seconda stagione di Sex And The City...

mercoledì 2 giugno 2010

Quando una rivista di moda dedica un intero numero all'amore per sè stesse, alla bellezza e al rapporto sereno con il proprio corpo e continua a pubblicare foto di anoressiche, questa è ipocrisia. Il fatto è che riviste e televisione ci stanno riempiendo la testa di stereotipi e non solo dal lato della donna bella, magra, alta e perfetta, ma anche dalla sua controparte. Il tipetto che fa quel che vuole, che mangia quel che vuole, che è già fica appena sveglia, che esce di casa pure in tuta. è una spropositata cazzata. Vuoi vedermi appena sveglia? FACCIO PAURA. Grazie che se una è superfica già di suo è bella sempre, ma il grosso problema di noi donne è che ci fanno credere, o dalla parte dell'oggettificazione del corpo, o dalla parte di questa finta trasandatezza sexy, che o una nasce gnocca o non lo sarà mai. Ma la bellezza non è quello che ci ha dato la mamma, la bellezza è quella che ci si costruisce e non significa falsità, significa volersi bene. è importante capire che le donne sono tutte diverse, e ciascuna di loro ha esigenze diverse, soprattutto dal punto di vista estetico. è assurdo nella realtà dei fatti credere ancora in questo sistema esclusivista che impone ancora canoni proibitivi ed estremamente innaturali.