lunedì 4 luglio 2011

è mattina tardi, anzi tardissimo, mi sa che la mia sveglia non ha suonato. Scendo. Il mantra di oggi, come cazzo era? Oggi è un giorno nuovo, da oggi si cambia registro, ecco com'era. Tanto tra dieci minuti dimenticherò di dirlo. La mia canotta ha ancora sopra la terra di casa tua. La indosso, esco sul terrazzo. I gerani stanno morendo, nessuno in famiglia ha il pollice verde, tutto quello che tocchiamo, muore. Mio padre è morto, ristagna nel suo piccolo lavoro. Mio fratello è morto, è come un piccolo animale, selvaggio e diffidente. Mia madre è morta, sta impazzendo, il suo mondo si sta restringendo sui suoi fianchi, sulla sua gola. Finchè mi vedevi eri morto anche tu. E ora stai meglio pare. Non dico tu stia bene, ma sicuramente molto meglio. Lo vedo dai tuoi occhi infiniti come il mare. Che poi non è che sono occhi azzurri, che dici che oh, sono dei perfetti occhi azzurri. Sono occhi scuri, ma sono i più belli che io abbia mai visto. Quando una persona si allontana da me, inizia a stare meglio. Anche lei è felice. Sono tutti più felici quelli che se ne vanno.

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